RISPOSTA AI "COMMENTS" DI SAMUEL CROWELL SULLA MIA
"CRITIQUE OF" THE BOMB SHELTER THESIS".
Nella presentazione del primo numero delle Annales d'Histoire
Révisionniste il compito del revisionismo viene definito in questo modo: "Il
ne prétend pas énoncer la vérité d'un fait ou d'un
événement, il prétend en vérifier l'exactitude" ("Esso
non pretende di enunciare la verità di un fatto o di un avvenimento, esso pretende di
verificarne l'esattezza")1.
Io condivido pienamente questa definizione, che è il principio ispiratore della mia
attività in questo campo. Tuttavia, a differenza di certi ambienti revisionistici, ai quali
purtroppo ben si adattano le dure invettive di Deborah Lipstadt, credo che la ricerca dell'esattezza
non si debba rivolgere esclusivamente all'ambito della storiografia sterminazionistica, ma che
debba esercitarsi anche all'interno del revisionismo stesso. Io respingo pertanto fermamente la
concezione deviante del revisionismo come una scuola settaria nella quale la critica interna sia
sentita come una sorta di tradimento o come un affronto personale.
In questa ottica ho scritto l'articolo Leichenkeller di Birkenau: Gasschutzräume o
Entwesungsräume? (traduzione in inglese: Morgue Cellars of Birkenau: Gas
Shelters or Disinfesting Chambers?), che è stato interpretato da alcuni revisionisti
americani come un atto di presuntuosa vanagloria, l'espressione di un atteggiamento da
"prima donna." La realtà e che io, che he al mio attivo 20 anni di studi
revisionistici e 16 pubblicazioni, non devo dimostrare niente a nessuno, a differenza di certi ultimi
arrivati che devono attirare in ogni modo su di sé l'attenzione dei lettori.
Ciò premesso, vengo alle critiche di Samuel Crowell. Poiché non ho alcuna
intenzione di lasciarmi trascinare in lunghe e sterili polemiche, con queste precisazioni considero
chiusa la questione della tesi di Mister Crowell, lasciando ai lettori competenti la valutazione del
valore dei rispettivi argomenti.
L'articolo di Samuel Crowell, intitolato Comments On Mattogno's Critique Of The Bomb
Shelter Thesis è basato sul fraintendimento sistematico del significato delle mie
affermazioni e, cosa ancora più grave, su un adattamento proteiforme e opportunistico
della sua stessa tesi. Egli infatti passa con estrema disinvoltura dalla tesi dei crematori
progettati e costruiti come rifugi antiaerei a quella dei crematori
utilizzati come rifugi antiaerei di fortuna (come quando invoca la testimonianza
di Nyiszli, sulla quale ritornerò successivamente), come se le due tesi non fossero
radicalmente antitetiche. Il mio articolo si rivolge esclusivamente alla prima tesi, e precisamente
all'affermazione di Samuel Crowell che i "Leichenkeller" dei crematori II e III di
Birkenau "tatsächlich als Leichenkeller mit einer möglichen Zusatzfunktion als
Luftschutzkeller entworfen und gebaut wurden." Poiché, secondo Samuel
Crowell, gli "indizi criminali" di Pressac si spiegano soltanto con la tesi dei
"Luftschutzkeller", è chiaro che i "Leichenkeller" devono
comunque essere stati progettati come "Luftschutzkeller"
Samuel Crowell comincia la sua critica con il seguente commento:
"But here's the remarkable thing. There is not one word about gastight doors in
Signor Mattogno's article. Not one word. Even more remarkable, in his praiseworthy book on
KL Majdanek, home to the notorious "Auert" air raid shelter door, a casting of which
sits on display at the United States Holocaust Memorial Museum, neither Jürgen Graf nor
Signor Mattogno chose to say one word about the gas-tight doors at the camp. In a book that
painstakingly provides copies of several original documents, they unaccountably forgot to include
any copies of the delivery bills concerning these gastight doors, nor even comment on them in the
text."
Nel libro KL Majdanek. Eine historische und technische Studie, da me redatto in
collaborazione con Jürgen Graf, la questione delle porte dell'impianto di disinfestazione del
campo non è stata affrontata perché essa è assolutamente irrilevante, e,
per quanto mi risulta, è importante soltanto per Samuel Crowell. Ma poiché egli
mi muove questo rimprovero, risponderò in modo dettagliato anche su questo punto.
Rilevo anzitutto che la tesi di Samuel Crowell non si fonda sullo studio dei documenti tedeschi,
non si fonda sull'ispezione diretta degli impianti: si fonda sul confronto tra due fotografie! Questo
non si può propriamente definire un metodo di lavoro scientifico.
Vediamo poi quale sia il fondamento della sua tesi.
1) Le porte dell'impianto in questione furono costruite dalla ditta "Auert" di
Berlino. Nella parte esterna dei Gucklöcher rotondi installati nelle porte a tenuta di gas
dell'Entwesungsanlage appare appunto la scritta "AUERT BERLIN." Non si tratta
dunque della ditta AUER di Berlino, specializzata nella protezione antigas, ma di un'altra ditta.
Queste quattro porte presentano due leve di chiusura ( Hebelverschlüsse ) - una in
alto, l'altra in basso - con maniglia esterna, sicché potevano essere
chiuse
ermeticamente solo dall'esterno. Le due porte del lato nord hanno in più un chiavistello
centrale ( Zentralverriegelung ) che si chiude parimenti dall'esterno. Queste porte sono
dunque costruite per essere chiuse dall'esterno, non dall'interno, perciò
non
potevano essere impiegate per un rifugio antigas.
2) Nel libro citato sopra abbiamo mostrato, con riferimento ai documenti della
Zentralbauleitung del KGL Lublin (Majdanek) , che l'impianto al quale appartengono le
porte antigas in questione fu progettato e costruito come
"Entwesungsanlage." Su ciò non esiste il minimo dubbio. Riassumo
brevemente la storia iniziale di questo impianto nella seguente cronologia:
27 maggio 1942: 1'Amt IIB del WVHA richiede un "Entwesungsanlage" per il
"Begkleidungswerk Lublin";
19 giugno 1942: il Chef des Amtes Zentrale Bauinspektion dell'SS-WVHA2, SS-Sturmbannführer Lenzer, comunica alla
Bauinspektion der Waffen-SS und Polizei Generalgouvernment la richiesta
summenzionata "zum Bau einer Entwesungsanlage nach dem System der
Blausäure-Entwesung";
10 luglio 1942: il Leiter der Zentralbauleitung invia alla Bauinspektion der
Waffen-SS und Polizei Generalgouvernment la documentazione amministrativa sull'
"Entwesungsanlage";
10 luglio 1942: redazione dell' "Erläuterungsbericht zur Errichtung einer
Entwesungsanlage für die Pelz- und Bekleidungswerkstätte Lublin";
10 luglio 1942: redazione del "Kostenanschlag über Errichtung einer
Entwesungsbaracke für die Pelz- und Bekleidungswerkstätte Lublin";
agosto 1942: redazione del disegno "K.G.L. Lublin. Entwesungsanlage. Bauwerk
XIIA"
11 settembre 1942: la Zentralbauleitung ordina due Heissluftapparate alla
ditta Theodor Klein - Maschinen- und Apparatebau Ludwigshafen, Rhein Knollstrasse 26, per 1'
"Entwesungsanlage";
22 ottobre 1942: nella lista dei Bauwerke già completati appare 1'
"Erstellung einer Entwesungsanlage" per il Bauvorhaben Pelz- und
Bekleidungswerkstätte Lublin.
La presenza di vaste macchie di ferrocianuro ferrico nelle pareti dell'
"Entwesungskammer" situata a ovest dimostra che in essa fu impiegato acido
cianidrico,
Nessun documento accenna alla possibibilità che questo impianto dovesse svolgere la
duplice funzione di "Entwesungsanlage" e di "Luftschutzbunker."
Il soffitto dell'impianto di disinfestazione, secondo il Kostenanschlag del 10 luglio 1942,
era inoltre di appena 12 cm di spessore, dunque non propriamente adatto ad un rifugio antiaereo.
Considerando infine il fatto essenziale che le porte antigas si potevano chiudere ermeticamente
solo dall'esterno, è chiaro che, per la sua struttura, 1' "Entwesungsanlage"
non poteva neppure essere usato come rifugio antigas.
La tesi di Samuel Crowell è dunque infondata.
Per quanto riguarda i "delivery bills concerning these gastight doors", non li abbiamo
pubblicati semplicemente perché non siamo in possesso di questi documenti, che non
esistono nella documentazione che abbiamo esaminato a Lublino.
Infine, il rimprovero relativo al fatto che nel mio articolo "there is not one word about
gastight doors" non ha senso, perché l'intento di tale articolo è di mostrare
l'infondatezza generale della tesi di Samuel Crowell, non di discutere il significato e il valore degli
"indizi criminali" di Pressac, cosa che he già fatto in altra sede.
Indi Samuel Crowell discute e commenta i miei argomenti.
"ARGUMENT 1. Mattogno argues that the argument for air raid shelters is historically
flawed, because there are no documents about air raid shelters prior to 16, November, 1943. He
further asserts his authority by referring to the absence of any prior or any other meaningful
documents.
COMMENT: Signor Mattogno is in error, both in fact and by inference. For over a year, there
have been three documents pertaining to air raid shelter construction at Birkenau posted on the
Internet, at: http://www.fpp.co.uk and
http://www.codoh.com. Two of these documents
antedate the letter Mattogno cites, and both them makes it clear that plans for constructing air
raid shelters at Birkenau were so far advanced by August of 1943 as to involve the chief architect
Walter Dejaco of the ZentraIbauleitung and involved the construction of hundreds of raid
shelters."
Samuel Crowell travisa completamente il senso della mia argomentazione. Io ho scritto che
"in realtà l'ordine di prendere Luftschutzmassnahmen ad Auschwitz fu
impartito dal comandante del campo, SS-Obersturmbannführer Liebehenschel, il 16
novembre 1943." Con ciò io non ho negato l'esistenza di documenti che
menzionino rifugi antiaerei anteriori al 16 novembre 1943, ma la costruzione di
questi
impianti ad Auschwitz prima di tale data. Il documento al quale mi sono
riferito, lo
Standortbefehl Nr.51/43 del 16 novembre 1943, non lascia alcun dubbio al riguardo:
"Luftschutzmassnahmen im Standort Auschwitz. Nach Mitteilung der vorgesetzten
zuständigen Dienststellen sind nunmehr auch im Standortbereich Auschwitz sofort die
erforderlichen Luftschutzmassnahmen in Angriff zu nehmen. Mit der Durchführung dieser
Massnahmen beauftrage ich in meiner Eigenschaft als örtlicher Luftschutzleiter den SS-
Untersturmführer Josten3 als meinen
ständigen Vertreten . Ich bitte sämtliche Dienststellen, SS-Untersturmführer
Josten in jeder Weise zu unterstützen"
I due documenti menzionati da Samuel Crowell - 1'Aktenvermerk del 25 ottobre 1943 e 1'
Aktenvermerk del 5 novembre 1943 non menzionano affatto la costruzione ad
Auschwitz di "Luftschutzdeckungsgräben", al contrario dicono che
sulla
questione non era ancora stata presa una decisione definitiva ("betreffend all offen
stehenden Fragen über die Herstellung der L.S. Deckungsgräben").
La conclusione che Samuel Crowell trae da questi documenti è dunque del tutto
arbitraria.
Il 10 novembre 1943 il Bauleiter SS-Obersturmführer Jothann inviò alla
"Kommandantur des KL. Abteilung IIIa" (la sezione "Arbeitseinsatz")
una richiesta di supplemento di vitto ("Zusatz- Verpflegung") per la
"Beton-Kolonne" con la motivazione che essa "hat zur Zeit dringende und
schwere Arbeiten für die Anlegung von Luftschutzgräben zu verrichten."
Questa è la prima menzione a lavori di questo tipo nei documenti della Zentralbauleitung
e dal contesto storico risulta chiaramente che essi erano ancora nella fase preliminare dei
preparativi.
L'unica conclusione legittima e irrefutabile che si può trarre dal documenti menzionati
sopra che la decisione di costruire rifugi antiaerei ad Auschwitz fu presa tra la
fine di ottobre e l'inizio di novembre del 1943 e fu ufficializzata come ordine specifico di
costruzione nello Standortbefehl del 16 novembre 1943.
La tesi della costruzione di rifugi antiaerei nei crematori di Birkenau già dal gennaio
1943 4 è perciò storicamente falsa.
Ciò è confermato da un recente studio di uno storico del Museo di Auschwitz,
che scrive:
"In den Jahren 1943-1944 gewann im Zusammenhang mit der Lage an den Fronten die
Frage der Fliegerabwehr sowie jene der Rettungsaktion besondere Bedeutung. Dies belegt auch
die erhaltene Tabelle "KL Auschwitz II B-II/d, Blockpfleger u. Luftschutz", Bei
dieser Tabelle handelte es sich um eine Registrierung des Standes der Luftschutzorganisation
sowie des Sanitätsdienstes im Abschnitt BIId nach dem 22. Januar des Jahres 1944; davon
zeugt die höchste verzeichnete Haftlingsnummer, nämlich 17828.
Die Tabelle enthält zudem die Namen und Lagernummern von 68 Häftlingen, welche
die erwahnten Pflichten verrichteten. Die darauf dargestellte Verbindung dieser beiden Dienste
war aus pragmatischen Gründen erfolgt. Um den Inhalt der Tabelle veil zu verstehen,
müssen wir darlegen, wie der Luftschutz im Lager organisiert war.
Zweifellos war für die Gesamtheit dieser Fragen der Kommandant des KL Auschwitz I
verantwortlich, da er die Funktion des Befehlshabers der Garrison sowie des Leiters der
SS-Betriebe bekleidete. Die Mannigfaltigkeit seiner Verpflichtungen führte dazu, dass er
die Erledigung organisatorisch-technischen Fragen dem Stellvertreter des Luftschutzleiters abtrat,
die Aufsicht darüber jedoch beibehielt . Im KL Auschwitz-Birkenau erfülte diese
Funktion bereits ab Herbst 1943 der SS-Untersturmführer (später
SS-Obersturmführer) Heinrich Josten. Nach der Einrichtung einer Verwaltungsabteilung im
November 1943 5 blieb die Verantwortung für
diese Fragen in einem bestimmten Tell der Organisation den verschiedenen Kommandanten
überlassen. Man muss annehmen, dass keine selbständige Organisationsstruktur zur
Luftabwehr im Lager geschaffen worden ist. Häftlinge, die Funktionen im Luftschutzdienst
erflülten, waren gleichzeitig in anderen Kommandos beschäftigt, woven die Art ihrer
Prämierung für die Arbeit zeugt 6.
Samuel Crowell continua:
"As for the inference of large scale air raid shelter construction, in addition to the above,
we have:
"Second, the basement of Block 11, one of the older Stammlager buildings, is explicitly
referred to as air raid shelter in a Nuremberg Document. [2223-PS]"
Questo è un altro esempio delle gravi carenze metodologiche di Samuel Crowell. Il
documento in questione non è un documento della Zentralbauleitung di
Auschwitz, bensi una raccolta di testimonianze e di rapporti dell'U.S. intelligence del 1945 (!) su
vari campi, tra cui Auschwitz. Dunque per Samuel Crowell la testimonianza di un detenuto ha lo
stesso valore di un documento della Zentralbauleitung! Inoltre egli non dice nulla sulla
data della presunta trasformazione del Bunker in rifugio antiaereo, il che non è
poco, visto che il suo primo commento vorrebbe confutare il mio argomento relative alla data del
16 novembre 1943.
"Third, RFSS Himmler issued a directive to all concentration camp commandants about air
raid protective measures (I have seen this quoted only in terms of protecting against escapes: I
have not seen the document) dated February 2, 1943. [Himmler to Clucks, Himmler Files, Folder
67, National Archives"
L'argomento è irrilevante. Anche se un tale documento esiste, esso non prova
minimamente che degli "air raid shelter" siano stati costruiti ad Auschwitz prima del
16 novembre 1943.
"Fourth, it is well known that Majdanek received shipments of air raid shelter doors the
previous fall, the same time as the German authorities prioritized supplies to the Jewish
inhabitants of the Warsaw ghetto for the purpose of constructing air raid shelters. [...]."
Riguardo a Majdanek, il presunto fatto è "well known" soltanto per Samuel
Crowell. Come ho spiegato sopra, la storia delle "air raid shelter doors" è
assolutamente infondata. Inoltre l'argomento è irrilevante, al pari di quello relative a
Varsavia, perché non dimostra la costruzione di rifugi antiaerei ad
Auschwitz prima del 16 novembre 1943.
"Fifth, it is known that the "Arrest-Bunker" at Neuengamme was fitted out
with ventilation and wood shutters at the same time."
L'argomento è irrilevante per la stessa ragione addotta sopra.
"Sixth, the concentration camps are routinely referred to in KZ correspondence as being
vital to the industry, and the "Air Raid Shelter Guidelines" from 1941 specify that
all new construction especially in the war related industries, must have air raid
shelters."
L'argomento è irrilevante per la stessa ragione addotta sopra.
Samuel Crowell conclude trionfalmente:
"The conclusion I draw on the basis of these inferences is that there was an ongoing
attempt to construct air raid shelters in the concentrations camps and ghettos at least from the Fall
of 1942, or to adapt existing structures with air raid shelters as a matter of course. Mattogno can
disagree with my conclusion, but it is meaningless to do so without confronting the inferences.
Finally, the assertion that there were no air raid provisions made before November, 1943, is
refuted by documents that have long been available on the Internet."
La conclusione di Samuel Crowell è ancora più insensata della sua tesi: io affermo
che nessun rifugio antiaereo è stato costruito ad Auschwitz prima del 16
novembre 1943, egli pretende di confutare la mia affermazione dichiarando che prima di tale data
rifugi antiaerei sono stati progettati o costruiti in altri luoghi o esistevano direttive generali per la
costruzione di questi rifugi, cose che io non ho mai negate!
Un'ultima spiegazione sul presunto fatto che Mattogno "asserts his authority by referring to
the absence of any prior or any other meaningful documents."
Considerata la sua abissale ignoranza della documentazione della Zentralbauleitung di
Auschwitz, Samuel Crowell ovviamente non sa nulla dell'esistenza di una serie di rapporti mensili
di questo ufficio (in particolare il "Baufristenplan" e il "Baubericht") che
descrivono mese per mese il progresso dei lavori di costruzione dei campi di Auschwitz e
Birkenau con indicazione di tutti i Bauwerke esistenti.7 In questi rapporti (che si sono
conservati fine al settembre 1943 e che menzionano regolarmente anche i crematori di Birkenau)
non appare alcun accenno a lavori di costruzione di rifugi antiarei né all'interno né
all'esterno dei crematori.
Samuel Crowell ignora anche l'esistenza di vari preventivi di costi dei campi di Auschwitz e di
Birkenau, in cui sono elencati tutti i Bauwerke previsti in essi. Neppure in questi
documenti appare la minima traccia di rifugi antiaerei. Mi riferisco in particolare a quello del 28
ottobre 1942 8, che, per ragioni cronologiche,
dovrebbe contenere almeno qualche accenno ai "Luftschutzbunker" presuntamente
progettati nei crematori di Birkenau.
Per concludere, prima del 16 novembre 1943 di rifugi antiaerei ad Auschwitz non c'è
menzione né nei progetti di costruzione del campo, né nei rapporti sulla
costruzione del campo.
Se Samuel Crowell non si fida della mia "authority", vada a Mosca ad esaminare i
documenti come he fatto io.
"ARGUMENT 2. Parenthetically, Mattogno refers to a visit to Auschwitz by Oswald Pohl
where a number of construction projects were approved, including the construction of 15 1-man
"Splitterbunker." Mattogno claims that it does not appear that these project were
ever carried out.
COMMENT: One can see pictures of the 1 man "Spitterbunker" on the Nizkor site,
where they have resided for over a year"
Al riguardo ho scritto che "non risulta che questi progetti siano stati realizzati"
perché gli elenchi dei Bauwerke successivi alla visita di Pohl non li menzionano.
Non conosco le "pictures" di cui parla Samuel Crowell e non posse giudicare se si
riferiscono realmente a queste installazioni ad Auschwitz-Birkenau. La questione comunque
è del tutto marginale, perché si tratta di installazioni che si riferiscono al 1944.
"ARGUMENT 3. Mattogno calls the claim that were numerous
"Splitterbunker" for the prisoners "shaky."
COMMENT: This ignores the fact that the anonymous individual who forwarded the three
documents cited above assured VffG that his elder relative constructed these, meanwhile, the
Allied raid of August, 1944, killed 50 workers in one of these "trench shelters" so it is
clear that they were built."
In mancanza di documenti, Samuel Crowell si appiglia ad una testimonianza di seconda mano per
di più anonima! Ciò, non è serio.
Inoltre, non avendo egli mai messe piede a Birkenau, ignora necessariamente che davanti alle
baracche ancora esistenti o smontate nel dopoguerra non appare alcuna traccia
"Splitterbunker" per i detenuti: dove sono finiti?
"ARGUMENT 4. Mattogno argues that the basement morgues in the crematoria would
never have been designed as air raid shelters because otherwise there would exist many
documents about this, and he hasn't seen any.
COMMENT: There are two problems with this argument, the first being that Mattogno's
authority to speak of the existence or non-existence of relevant documents was exploded in
Argument 1. The second, more fundamental, argument, is that he doesn't seem to appreciate that
the adaption of any given space and particularly basements - to serve in a supplemental capacity as
air raid shelters does not require much in the way of adaptation, except some rudimentary
modifications such as gastight doors with peepholes."
Come ho dimostrato sopra, 1' argomento 1 di Samuel Crowell è completamente
infondato, sicchè esso non sfiora neppure la mia "authority." Samuel Crowell
menziona questo termine in senso ironico, come se io parlassi ex cathedra, il che falso.
Le mie affermazioni sono puntualmente documentate nel libro sulla ZentraIbauleitung
citato in nota . Comunque, avendo esaminato personalmente tutti i documenti
della Zentralbauleitung di Auschwitz conservati a Mosca (circa 88.200 pagine), mi si
concederà di avere una visione dell' argomento un po' più ampia di chi, come
Samuel Crowell, conosce soltanto qualche decina di documenti di seconda mano.
Per quanto riguarda il problema specifico, sui crematori di Birkenau esiste una vasta
documentazione, buona parte della quale è già stata pubblicata da Pressac. Oltre
alle numerose piante, esistono inventari accurati ("Übergabeverhandlung")
("Bauausgabebuch" per il crematorio III).
L' eventuale progettazione di rifugi antiaerei nei "Leichenkeller" dei crematori,
proprio perchè essi evrebbero utilizzato il medesimo spazio, avrebbe lasciato
inevitabilmente delle trace in questa glossa mole di documenti, come è evvenuto per il
crematorio I, la cui trasformazione in "Luftschutzbunker für SS-Revier mit einem
Operationsraum" è attestata, oltre che dalla ben nota pianta del 21 settembre 1944,
da un "Erläuterungsbericht" e da un "Kostenüberschlag",
entrambi datati 2 novembre 1944.
Nella documentazione relativa ai crematori di Birkenau non appare invece la minima traccia della
progettazione o costruzione di rifugi antiaerei nei "Leichenkeller", e ciò
dimostra che la tesi di Samuel Crowell è documentariamente infondata.
"ARGUMENT 5. Mattogno argues that air raid shelter provisions must have figured in the
transfer documents for the crematoria.
COMMENT: Once again, Mattogno presumes that the fitting out of a space as an air raid shelter
is going to follow fixed, and rigid, guidelines. Yes as the literature which I have quoted
extensively in may articles makes clear, this is by no means the case. The only way in which air
raid shelter provisions HAD to be described in terms of the transfer documents would be if their
inclusion was essential to the operation of the crematoria. But no one has ever made that
argument. Furthermore, many of the "criminal traces" refer to dates subsequent to
the transfer documents."
Samuel Crowell non è certo neppure della sua tesi e la adatta alle circostanze secondo un
criterio opportunistico: quando oppone le sue tesi a quelle di Pressac, parla di un rifugio antiaereo
come di un centro organico e ben organizzato con "Luftschutzräume,
Dekontaminationszentren"9 e addirittura
"einen Keller ... der zur Aufnahme von Gasverletzen gedacht ist."10 Quando invece deve giustificare documentariamente
le sue tesi, allora il sue rifugio antiaereo diventa rudimentale. Egli gioca su questo equivoco per
eludere il problema fondamentale: se la funzione di rifugio antiaereo nei
"Leichenkeller" il risultato di una progettazione mirante a creare
camere mortuarie con funzione anche di rifugi antiarei, allora ci si deve attendere che questi rifugi
siano conformi ai rifugi descritti nella letteratura tecnica che he citato nel mio articolo,
esattamente come - se un crematorio e progettato come crematorio - ci si deve attendere che
abbia un equipaggiamento completo, un forno crematorio, una camera mortuaria e una sala di
dissezione.
Se dunque l'equipaggiamento di rifugi antiaerei non appare affatto nella
"Übergabeverhandlung" dei crematori, questi (i lore
"Leichenkeller") non sono stati progettati anche come rifugi
antiaerei a tenuta
di gas.
"ARGUMENT 6, Mattogno argues that "undressing rooms" were not
equipped with gastight doors.
COMMENT: Since an undressing rooms function is for the shedding of contaminated clothing it
is not clear why such a room would require gas-tightness in any case"
Ciò sarebbe forse vero nell'ipotesi di un "Luftschutzbunker" di fortuna, ma
non in quella di una installazione ben articolata con "Luftschutzräume",
"Engiftungsanstalt", "Dekontaminationszentrum", ricovero per gli
intossicati dal gas, che avrebbe richiesto l'intero "Kellergeschoss" dei crematori e
dunque la chiusura ermetica di tutte le sue aperture.
"ARGUMENT 7. Mattogno argues that the morgue's ventilation capacity was inadequate
for an air raid shelter.
COMMENT: Once again, Mattogno ignores the data in the literature, that discusses provisions
for air raid shelter use with and without ventilation systems"
Qui Samuel Crowell gioca di nuovo sull'equivoco del rifugio antiaereo organico e ben
organizzato e del rifugio rudimentale. Secondo la letteratura tecnica che ho addotto io, un rifugio
antiaereo a tenuta di gas, per definizione, una installazione dotata di impianti di ventilazione,
dispositivi di filtrazione e rigenerazione dell'aria ecc. Altrimenti si ha a che fare con un semplice
ricovero di fortuna, che però non può giustificare e spiegare in alcun mode gli
"indizi criminali" di Pressac.
"ARGUMENT 8. Mattogno corrects the calculation of the capacity of the morgue at
4,800 cbm per hour, as opposed to twice that capacity that I cited from Pressac.
COMMENT: Assuming that this is true, that still would not invalidate the use of the space as an
air raid shelter, it simply means that few people could use it and for a shorter period of
time."
Non c'è bisogno di "assume" che il dato da me menzionato sia esatto: basta
leggere i documenti riprodotti alle pp. 110 e 112 del mio libro Auschwitz:The End of a
Legend, che in circolazione già da cinque anni (Institute for Historical Review, 1994).
Per quanto riguarda I' uso dei "Leichenkeller" come ricoveri antiaerei, Samuel
Crowell gioca ancora sull'equivoco segnalato sopra. Qui bisogna chiarire un punto essenziale.
Samuel Crowell mi attribuisce la "conclusion that the crematoria could never have
functioned as air raid shelters", il che è vero se si riferisce ai rifugi standard,
è falsa se si riferisce ai ricoveri di fortuna. Il fatto che i "Leichenkeller" dei
crematori potessero essere usati come "Luftschutzbunker" di fortuna
è una cosa ovvia e ciò, sarebbe state possibile, per breve tempo, anche senza
ventilazione meccanica. Ma ciò non ha nulla a che vedere con la questione della
progettazione di "Luftschutzbunker" nei "Leichenkeller",
perché solo questa può dare a Samuel Crowell l'illusione di poter spiegare gli
"indizi criminali" di Pressac.
"ARGUMENT 9. Mattogno corrects my calculation of the morgue's volume, it was 499
cubic meter versus 525 as I roughly calculated.
COMMENT: To be sure, forgetting to account for the volume occupied by the concrete columns
in the morgue was a serious omission, insofar as it allowed for an error of 5% in my calculation.
This might be profitably compared to the 50% error in Mattogno's remarks by forgetting to
address the issue of gastight doors with peepholes"
Questo commento mostra chiaramente l'orgogliosa presunzione di Samuel Crowell, che non
tollera di essere corretto neppure su dati di fatto certi. Egli trasforma una mia osservazione del
tutto marginale fatta in nota soltanto per indicare ai lettori i dati esatti del problema della
ventilazione in un "argument"'! Sul mio presunto "50% error"
ritornerò successivamente.
"SUMMARY OF ARGUMENTS 7, 8, 9: The volume of the morgue was 499 cubic
meters. The rule of thumb is 1.5 meters per person per hour. This means that this morgue would
still offer 2.5 hours air raid and gas protection even with no operating ventilation system for 200
people."
Qui di nuovo Samuel Crowell confuta una affermazione che non ho mai fatto. Io non ho mai
negate che i "Leichenkeller" potessero essere usati come
"Luftschutzbunker" di fortuna; ciò che ho negato, è che siano stati
progettati e costruiti anche come "Luftschutzbunker" normali.
Aggiungo che con questo calcolo Samuel Crowell dà un altro saggio della sua
incompetenza in materia. Secondo la letteratura specialistica, per calcolare il tempo di
permanenza e il numero delle persone in un "Luftschutzraum" in funzione del tempo e
del volume si usano le seguenti formule (che tengono conto anche dell'anidride carbonica
eliminata da ogni uomo con la respirazione):
v
v
t
=
0,48
________
e
t
=
0,48
________
n
t
dove:
v = la capacità del "Luftschutzbunker" in m3
n = il numero degli occupanti
t = il tempo di occupazione in ore.11
Inoltre "dalla capacità del ricovero andrebbe sottratta altresi la cubatura degli
uomini (75 dm3 per persona) e del materiale esistente."12 Dunque dal 499 m3 teorici
bisognerebbe sottrarre (200 × 0,075 =) 15 m3, perciò il volume
reale sarebbe di (499 - 15 =) 484 m3
Ne consegue che 200 persone avrebbero potuto permanere in un "Leichenkeller" per
0,48 × 484 ÷ 200 = 1,16 ore (= circa 64 minuti).
Perché Samuel Crowell ha scelto la cifra di 200 persone? Per una semplice questione di
convenienza. Se infatti le persone rifugiate nel locale fossero, ad esempio 800, il tempo di
permanenza scenderebbe a 16 minuti; se fossero 1.200, il tempo di permanenza sarebbe di 11
minuti. Nell'ipotesi di Samuel Crowell, le cifre più alte dovrebbero essere quelle
più realistiche, perché all'inizio, prima della presunta costruzione di
"Luftschutzdeckungsgräben" per i detenuti (che comunque non
avvenne prima del 16 novembre 1943), i "Luftschutzbunker" dei crematori avrebbero
dovuto servire anche per i detenuti del campo, di cui, come è noto, c'è sempre
stata una certa abbondanza.
"ARGUMENT 10. Mattogno makes three points about the ventilation system: (a) a
filtration system places a load on the air conditioning system, (b) two separate systems are
required, (c) the need to install the ventilation system in the bunker itself.
COMMENT: The are good points and I tip my hat Signor Mattogno here. However, they are
not decisive. First, point (a) rests on an Italian configuration for ventilation systems, which has
nothing to do with German "Schutzraumbelufter." Second, two separate systems are
required, only under ideal conditions, otherwise greater or lesser levels of
"Behelfsmässigkeit" (do it yourself-ness) are called for, as is noted continually
in the literature quoted in my article. Finally, that the ventilation system was not connected to the
morgue does not mean that a single bomb would suffocate the inhabitants of the morgue, it simply
means that they would not be able to get air from it in the event of a direct hit on their ventilation
system, a common enough situation confronted by, and dealt with by, the inhabitants of cities
like Dresden and Hamburg."
Samuel Crowell gioca ancora una volta sull'equivoco segnalato sopra. Quando deve spiegare gli
"indizi criminali" di Pressac, il suo "Luftschutzbunker" è
"ideale", con "Luftschutzraum", "Entgiftungsanstalt",
"Dekontaminationszentrum", "Aufnahme von Gasverletzen" ecc.; quando
invece deve spiegare le difficoltà tecniche presentate da un tale complesso, esso diventa
"behelfsmässig." Per quanto riguarda il punto (c), è vero che in case
di interruzione del sistema di ventilazione le persone all'interno dei "Leichenkeller"
avrebbe respirato l'aria del locale, ma il tempo di permanenza, come ho spiegato, sopra, sarebbe
dipeso dal numero delle persone, e, in caso di grande affollamento, sarebbe state soltanto di pochi
minuti.
"ARGUMENT 11. Mattogno argues that the presence of corpses would make the use of
these space air raid shelters impossible.
COMMENT: Presence of corpses would make the use of these space unsatisfactory for air raid
shelters, the presence of corpses would make the use of these spaces equally unsatisfactory for
sanitizing incoming inmates as Mattogno will ultimately argue. However, Mattogno ignores
survivor evidence that indicates that prisoners were indeed taken to basement during air raids and
moreover, according to Nyiszli, directly to the morgue in question. Indeed, Nyiszli specifies that
the crematorium II Sonderkommando, 200 strong, took refuge in the "gas chamber"
during air raids."
Qui Samuel Crowell ha travisato ancora una volta la mia tesi, che non ha nulla a che vedere con
"sanitizing incoming inmates." Qauando parlo di
"Entwesungsräume" intendo camere di disinfestazione per il vestiario dei
detenuti, non camere per il trattamento sanitario dei detenuti nuovi arrivati. Precise inoltre che io
non ho scritto che l'uso di camere mortuarie come rifugi antiaerei fosse "impossible",
ma che "la prospettiva di essere rinchiusi per ore in un locale a tenuta di gas insieme a
cadaveri maleodoranti o infetti non doveva assera certo molto invitante." E credo che
neppure Samuel Crowell consideri una tale prospettiva molto invitante.
L'obiezione di Samuel Crowell decisamente puerile: mentre gli attacchi aerei avvenivano
senza preavviso e potevano trovare i "Leichenkeller" pieni di cadaveri
maleodoranti o infetti, l'uso dei "Leichenkeller" come camere di disinfestazione
poteva essere tranquillamente programmato dalla Standortverwaltung, ad
esempio facendo trasportare i cadaveri negli altri crematori.
L'appello alle testimonianze è patetico e dimostra che Samuel Crowell ha capito ben poco
della metodologia revisionistica e del revisionismo stesso. Qualunque revisionista serio non
può che respingere fermamente questo uso opportunistico delle testimonianze.
Perchè bisogna credere a Nyiszli quando racconta che i membri del
Sonderkommando si rifugiavano nella "camera a gas" durante gli attacchi
aerei ma non bisogna credere a Nyiszli quando racconta che in questa camera a gas venivano
gasate delle persone?
Conclude rilevando che ancora una volta Samuel Crowell colpisce un false obiettivo, inventato da
lui, come se io avessi proclamato l'impossibilità di usare i "Leichenkeller"
come "Luftschutzbunker" di fortuna,
"ARGUMENT 12. Mattogno argues that "Vergasungekeller" does not mean a
"cellar for treating those who have been gassed."
COMMENT: On this point, and in light of the two documents he has put forward, I agree with
him if he had read my other writings, particularly "Defending Against the Allied Bombing
Campaign" and "The Gas Chambers of Sherlock Holmes." In those places I
have argued that "Vergasungskeller" would most normally refer to a
"fumigation cellar" or, by extension, a "disinfection cellar", and I further
point out that it was common for the Germans in World War II to adapt existing bathing and
delousing establishments to double as gastight air raid shelters and gas warfare decontamination
centers. This is what I mean when I say the entire premise to his argument is fallacious."
Il mio articolo si riferisce esclusivamente alle affermazioni di Samuel Crowell nell'articolo
apparso nel numero di dicembre 1997 dei VffG.
"ARGUMENT 13. Mattogno argues that the "Gasskammern" in crematoria
IV and V could not have served as aboveground gasdicht air raid shelters because a direct hit
would have killed everyone.
COMMENT: Obviously, a direct hit on most shelters by most bombs will kill everyone, just as a
direct hit on a trench shelter in August 1944 killed everyone in that shelter. That does not mean
however that during an air raid one should go running around the camp naked. Furthermore,
Mattogno ignores the sizable evidence for above ground air raid shelters, for do-it-yourself
shelters, as well as reference to the numerous red lamps for these two crematoria which make no
sense EXCEPT in the context of air raid darkening"
Ancora una volta Samuel Crowell crea un falso obiettivo che poi confuta trionfalmente. In
realtà io ho citato un testo tecnico che si riferisce esplicitamente al caso di "direct
hit." Non è affatto "ovvio" che una bomba che colpisca il tetto di un
"Luftschutzbunker" uccida tutti i suoi occupanti: se la copertura di cemento armato
è sufficientemente spessa - 80 cm secondo il libro di Attilio Izzo - il rifugio resiste ad
una bomba di peso medio che cada dalle normali altezze di bombardamento (naturalmente in
riferimento alle bombe in uso durante la seconda guerra mondiale).
Come si può credere seriamente che nei crematori IV e V, che avevano muri di mattoni
spessi 25 cm e una copertura che proteggeva appena dalla pioggia, gli ingegneri della
Zentralbauleitung di Auschwitz abbiano progettato e installato anche un "air raid
shelter"? Una bomba caduta su questi crematori avrebbe sfondato il tetto e causato delle
vittime perfino se non fosse esplosa!
L' obiezione che sono esistiti "above ground air raid shelters" é
assolutamente irrilevante, sia perché non ho mai negate una cosa simile, sia perché
Samuel Crowell non dice nulla sulla lore struttura (ma sono certo che non avevano un tetto di
"Heraklitplatten", tettoie che in Italia si usano per coprire i pollai).
A conferma di ciò posso addurre il fatto che quando il crematorio I fu trasformato in
"Luftschutzbunker" fu subito eseguita "eine Verstärkung von 38
cm" dei muri. 13
"ARGUMENT 14. Mattogno contends that "Drahtnetz-
einschiebvorrichtung" and "Holzblenden" for Crematoria II could not have had
anything to do with covering openings in an air shelter context, because there were no such
openings.
COMMENT: Aside from the fact that the absence of document describing these four openings
does not prove their non- existence. It would be helpful at this point if Signor Mattogno
explained what these materials were for. The normal meaning of "Blende" is of a
(vertical) shutter for an opening. The screens seem to have had an associated function. It seems
likely that there were four openings somewhere for which these screens and shutters were
designed. Otherwise why are they on the list? One thing is certain: wooden shutters and wire
mesh screens are not common paraphernalia for delousing or desinfection chambers of any kind,
although they are common for air raid shelters. As in many other places, Mattogno offers
destructive criticism, but no constructive explanation."
A differenza di Samuel Crowell, io non la presunzione di sapere tutto e di essere in grado di
spiegare tutto. Le mie spiegazioni, al pari delle mie ipotesi, si basano sui documenti. Nel caso in
questione, non conosco alcun altro documento riferito ad Auschwitz che menzioni i termini
"Drahtnetzeinschiebvorrichtung" e "Holzblenden", per cui, fino al
memento in cui scrivo, non sono in grado di spiegare che cosa fossero questi congegni . Una cosa
certa: pretendere di spiegarli sulla base del dizionario, come fa Samuel Crowell, è
semplicemente puerile. Per fare un esempio di una spiegazione da dizionario di tal fatta, un
traduttore spiegava l'espressione di R. Höss "fünf
3-Kammer-öfen" (cinque forni crematori a 3 muffole) come "cinque forni a tre
stanze"!
Samuel Crowell passa poi sotto silenzio il fatto che questi dispositivi, secondo il documento nel
quale sono menzionati, si riferiscono al "Leichenkeller 2", quello che per lui, essendo
un semplice "spogliatoio", non aveva bisogno di una porta a tenuta di gas (vedi
"argument 6"): ma allora perché aveva bisogno di questi dispositivi a tenuta di
gas? A che cosa servivano? E perché essi non esistevano anche nel "Leichenkeller
I", che pure aveva una porta a tenuta di gas?
L' assenza di documenti che dimostrino 1' esistenza di aperture nel soffitto del
"Leichenkeller 2" non prova la loro nonesistenza esattamente come l'inesistenza di
documenti che dimostrino che Samuel Crowell abbia mangiato dei bambini non prova che egli non
li abbia mangiati.
Quanto sia vera l'accusa di "destructive criticism" risulta già dal fatto che
Samuel Crowell stesso dedica la parte conclusiva del suo articolo al "Mattogno's
Positive Contribution"!
Naturalmente, di fronte alle sciocchezze bisogna essere necessariamente distruttivi.
"ARGUMENT 15. Mattogno argues that the "Fenstergitter" are not screens
but rather "Gitterfenster", that is, not screens but iron bars.
COMMENT: Whether Crematoria IV and V were equipped with screens, or with bars, or with
grill-work, is not really relevant. What is more relevant is that the "little doors" for
these two crematoria are identical in design to gastight Blende for air raid shelters and second,
that gastight Blende are not part of the normal equipment for disinfection chambers.
Furthermore, the number and the measures of the bars and /or screens he cited do not compare to
the number and the measures of document I cited. It is therefore not obvious that
"Fenstergitter" were "Eisengitter" in the first place."
Samuel Crowell nel sue articolo afferma testualmente che «die Auschwitzer
Auftragsnummer-Nr. 353 vom 27. April 1943 enthält folgende Bestellung: "12
Stucke Fenstergitter 50 x 70 cm", was allgemein als Drahtnetzgitter für jene 12
gasdichten Fenster (oder Türen) angesehen wird, die wir oben als identisch mit den Blenden
und Holzblenden festgehalten hatten.» Egli pretende che Fenstergitter sia
sinonimo di Drahtnetzgitter senza fornire al riguardo alcuna prova. Io obietto che nell'
uso linguistico della documentazione in cui appare questo Auftrag (gli estratti di Jan Sehn dal
registro "Schlosserei WL" (WL = Werkstättenleitung ) il termine
"Gitter" associato ad una "Fenster" senza ulteriore specificazione
significa senza dubbio una inferriata a barre metalliche, come risulta dal documento che ho
menzionato nell' articolo, che parla di "Eisengitter" per "Fenster."
Non a caso 1'Auftrag del 3 marzo 1943 n.146 menziona "Drahtgittertore" in
riferimento a due cancelli del cortile del crematorio II, che erano appunto intessuti di rete
metallica. I congegni di cui fantastica Samuel Crowell si sarebbero dunque chiamati quantomeno
"Drahtgitterfenster", se non proprio "Drahtnetzgitterfenster."
Nella sua citazione del suddetto Auftrag Nr. 353 del 27 aprile 1943 Samuel Crowell
dimentica inoltre di menzionare "4 Stück Fenstergitter 50 × 100 cm" che
evidentemente non quadrano con la sua tesi. Grazie a questa dimenticanza, egli può
affermare che le misure dei congegni menzionati nei due documenti (quello citato da Crowell e
quello citato da me) non corrispondono. In realtà in entrambi i documenti si parla di 4
finestre di 50 × 100 cm.
L'argomentazione che segue è un altro brillante esempio della metodologia capziosa di
Samuel Crowell. Dopo aver stabilito d' autorità, senza alcuna prova, l' identità
tra "Fenstergitter" e "Gitterfenster" nel senso di
"Drahtnetzgitterfenster", egli pretende che le "gasdichte Türen" (di
30 x 40 cm) dei crematori IV e V erano identiche alle "gastight Blende for air raid
shelters" e conclude trionfalmente che "gastight Blende are not part of the normal
equipment for disinfection chambers." Con un gioco di prestigio, egli sostituisce dunque il
primo termine ("gasdichte Türen") che appare nell'Auftrag Nr.6 del 24
febbraio 1943 con il secondo ("gastight Blende"), che non ha alcun fondamento
documentario, poi trae da questo una conclusione necessariamente insensata.14
In realtà l'"indizio criminale" che Samuel Crowell pretende di spiegare si
riferisce esplicitamente a "gasdichte Türen", le quali invece, ovviamente,
"are part of the normal equipment for disinfection chambers."
"ARGUMENT 16. Mattogno argues that the "little doors" were closed from
the outside, as evidence a photograph, and therefore could not have been used for air raid
shelters.
COMMENT: This was a puzzle to me, since the photo shows the "little doors"
closing in one direction, while the close-ups of "little doors" in Pressac show the
doors being held upside down, or it might mean that the larger photo of the Crematorium taken
from a distance has an exposure error. It might also mean that the Germans, in the camps,
violated a fundamental condition of establishing seals, as indicated in Scholle's book, which
specified that the screens and other "Splittervorrichtung" had to go outside,
with the shutters inside."
E' chiaro che Samuel Crowell conosce soltanto le cattive riproduzioni della fotografia pubblicate
da Pressac 15 e non ha mai visto la fotografia
originale, che non lascia dubbi su ciò che ho scritto riguardo all'apertura verso l'esterno
16 delle tre finestrelle della facciata sud della parte
ovest del crematorio IV (quella dotata di porte e finestrelle a tenuta di gas). Se Samuel Crowell
ha dei dubbi in proposito, si procuri la fotografia originale. Il riferimento è archivio del
Museo di Auschwitz, negativo n. 20995/465.
A sostegno della sua tesi, Samuel Crowell chiama in causa impianti presuntamente simili di
Dachau e di Neuengamme che non hanno alcuna relazione con la questione delle "gasdichte
Türen" dei crematori IV e V di Birkenau.
"ARGUMENT 17. Mattogno's argument that the "Gasprüfer"
document is a forgery.
COMMENT: Arguments that documents are forgeries are generally bootless unless one can
explain in general who forged it, for what purpose, and how. Mattogno has done none of these
things, and hence gives ammunition to those critics of revisionism who accuse us of
"dismissing as forgeries all inconvenient documents."
Come al solito, per poter obiettare qualcosa di apparentemente sensate, Samuel Crowell costretto
a travisare le mie argomentazioni. Su questo punto ho scritto semplicemente che "riguardo
ai "Gasprüfer", Samuel Crowell non propone nulla e si limita ad accettare la
spiegazione - a mio avviso infondata - di A.Butz", e questo tutto. Il livore di Samuel
Crowell a questo riguardo è ben comprensibile: egli pretende di spiegare TUTTI gli indizi
criminali di Pressac, ma non sa che cosa dire sull'indizio che Pressac considera il più
importante, In effetti, dei "Gasprüfer", nel senso in cui li intende Pressac, sono
pienamente giustificati in relazione ad una camera di disinfestazione, ma come si spiegano in
relazione a un "Luftschutzbunker"? A che cosa servivano?
Veniamo ora alla solita rettifica del solito travisamento di Samuel Crowell. Nel mio articolo
«Die "Gasprüfer" von Auschwitz» apparso nel numero di marzo
1998 di VffG, ho scritto che, SE i "Gasprüfer" designassero realmente
l'attrezzatura per la prova del gas residue (che si chiamava in realtà
"Gasrestnachweisgerät"), il contesto storico che ho delineate con la citazione
di documenti inediti darebbe ragione all'interpretazione di Robert Faurisson riguardo alla
disinfestazione con Zyklon B dei "Leichenkeller" del crernatorio II. In questa
prospettiva, lo Zyklon B poteva servire anche per gasazioni di disinfestazione, sicché il
documento non solo non è "inconvenient" per la mia ipotesi, ma la
rafforzerebbe. Per me dunque sarebbe state facile accettare la spiegazione di Pressac e
assumerla, in connessione con il "Vergasungskeller", come prova dell' uso del
"Leichenkeller 1" del crematorio II come camera di disinfestazione. Tuttavia la
questione presenta tali e tante assurdità da far pensare che il documento sia il frutto di una
falsificazione.
Sarò ben lieto di rinunciare a questa idea se Samuel Crowell saprà spiegare le
assurdità che ho elencate alle pp.17 e 18 dell'articolo summenzionato.
Indi Samuel Crowell presenta una "Recapitulation of Mattogno's conclusions."
Poiché si tratta, appunto, di una "recapitulation", prendo in esame soltanto
ciò che egli aggiunge di nuovo ai suoi "comments."
Il primo punto comincia così:
"Absolutely no air raid protective measures were undertaken before the end of 1943.
COMMENT: This is clearly wrong, and in context of the documents posted in January 1998, a
ridiculous assertion."
In realtà, se qui c'è qualcosa di "ridiculous", è proprio la
tesi di Samuel Crowell, che:
1) mi attribuisce una tesi non mia
2) interpreta capziosamente i documenti ai quali fa riferimento. Ho gia spiegato la questione nell'
"argument 1" e non è il caso di soffermarsi ulteriormente su questa
sciocchezza di Samuel Crowell.
Nel terzo punto Samuel Crowell dice:
"Crematoria IV and V not have functioned as air raid shelters because of their unprotected
aboveground status.
COMMENT: Mattogno does not explain why the "Gasskammern" of IV and V the
"Gaskammern" of Majdanek, and the Morgues of II and III were all equipped with
concrete, and most cases, reinforced concrete walls and ceilings. For while it is true that
delousing facilities should be sturdily constructed to retain heat, what purpose would a delousing
facility have for reinforced concrete? On the other hand, a supplemental interpretation as an air
raid shelter explains the point easily."
Qui Samuel Crawell dà un altro magnifico saggio della sua totale incompetenza in
materia. Per quanto riguarda i crematori IV e V - e il mio argomento si riferisce
esclusivamente ad essi - ho già scritto che essi avevano "muri
ordinari di mattoni pieni di appena 25 cm di spessore." L' "Entwesungsanlage"
di Majdanek, che comunque non ha niente a che vedere con i crematori IV e V di Birkenau, fu
progettato secondo le norme standard relative alla costruzione delle camere a gas ad acido
cianidrico. A questo riguardo rilevo che il Kostenanschlag del 10 luglio 1942, per l'intero
"Entwesungsanlage", prevedeva un soffitto di 12 cm di spessore
("Eisenbetondecke 12 cm stark") con sopra uno strato di argilla di 12 cm di spessore
("Lehmauffüllung 12 cm stark") come strato isolante ("als
Isolierschicht"). I muri erano previsti di mattoni ordinari ("Ziegelmauerwerk") .
La pianta "Entwesungsanlage. Bauwerk XIIA" datata "August
1942" mostra un soffitto di 15 cm di cemento armato con sopra uno strato di 12 cm di
argilla; i muri esterni dell'impianto presentano uno spessore di 38 cm.
Le camere a gas di disinfestazione standard ad acido cianidrico con sistema Degesch- Kreislauf
(DEGESCH-Kreislauf -Anlage für Entlausung mit Zyklon-Blausäure") avevano
un sofitto costituito da
15 cm di "Eisenbetondecke"
5 cm di "Wärmeschutz"
10 cm di "Betondecke",
e muri di 38 cm di spessore (disegno di F.Boos del 30.6.1942 per le camere a gas di
disinfestazione dell' "Aufnahmegebäude" di Auschwitz).
Installazioni di questo tipo esistono ancora in vari ex KL tedeschi, ad esempio a Dachau e a
Buchenwald. Samuel Crowell oserà affermare che anche queste camere a gas erano dei
"Luftschutzbunker"?
E' dunque chiaro che egli vaneggia quando parla di "concrete, and most cases, reinforced
concrete walls" in relazione alle camere a gas di Majdanek e ai crematori IV e V.
Egli mi accusa poi di non aver fatto alcuno sforzo per verificare documentariamente la sua tesi:
"In this case, however, it seems clear that Signor Mattogno had made absolutely minimal
effort in this direction."
La presunzione di Mister Crowell, che non sa nulla dei miei scritti e della mia attivita, ma
pretende tuttavia di sentenziare su ciò che ho fatto o non ho fatto, è veramente
incredibile. Preciso allora che la tesi di quest' ultimo arrivato, nella panoramica revisionistica, non
è nulla di nuovo: essa è stata già espressa parecchi anni prima di lui da
persone molto più competenti di lui, ad esempio l' ing. Pierre Marais nell' opera En
lisant de près les écrivains chantres de la Shoah, La Vieille Taupe, 1991.
Ancora prima, come Samuel Crowell ricorda all'inizio del sue articolo, i' ipotesi era stata
formulata da Wilhelm Stäglich nel sue Der Auschwitz-Mythos. Quando apparso il
primo libro su Auschwitz di Pressac, nel 1989, I' ipotesi dei rifugi antiaerei per spiegare i suoi
"indizi criminali" era gia corrente presso gli studiosi revisionisti e fin da allora io l'ho
considerata attentamente per valutarne la fondatezza. Quando poi a Mosca ho esaminato tutta la
documentazione della Zentralbauleitung di Auschwitz, tra le mie direttive di ricerca c'era
anche la verifica di questa ipotesi. A Mosca dunque ho trovato varie centinaia di documenti
relativi ai crematori, ma tra questi non c'è il minimo "indizio" a sostegno
della tesi dei "Luftschutzbunker."
Con buona pace delle ridicole accuse di Samuel Crowell.
Nella seconda parte del suo articolo, intitolata "Mattogno's Positive
Contribution", Samuel Crowell continua la sua opera sistematica di stravolgimento del
significato dei miei argomenti e persino dei documenti. Ecco il suo incredibile commento riguardo
ai due documenti sulla relazione tra disinfestazione e crematori che ho pubblicato nel mio
articolo:
"These are excellent documents because they prove that the
"Vergasungekeller" as well as the associated space in Crematorium III, were
equipped with showers, as well as hot air delousing installations strongly supports the notion that
they were not, and could not have been used for gassing."
Come Samuel Crowell riesca a dedurre l'esistenza di "showers" dalla semplice
menzione di "2 Topf Entwesungsöfen für das Krema II" e di un
"Entwesungsanlage" è un mistero insondabile.
Non c'è dubbio che una disinfestazione mediante "Entwesungsöfen"
avviene mediante aria calda e non mediante acido cianidrico, ma un
"Entwesungsanlage" può funzionare anche ad acido cianidrico. Ricordo a
questo proposito che la denominazione ufficiale dell'impianto di disinfestazione ad acido
cianidrico di Majdanek era appunto "Entwesungsanlage."
Come ho già spiegato nel mio articolo, gli "Entwesungsöfen" furono
installati nella Zentralsauna, perciò il punto centrale della questione resta 1'
"Entwesungsanlage."
La parte "positiva" del mio articolo mira a "comprendere le intenzioni della
Zentralbauleitung di Auschwitz e a ricostruire il quadro generale" in cui gli
"indizi" di Pressac si collocano storicamente, senza formulare ipotesi specifiche. E
non c'è dubbio che, documentariamente, la tesi di Samuel Crowell non rientra affatto in
questo quadro generale.
Samuel Crowell invece, che sembra aver capito ben poco di questo inquadramento storico e dello
scope per il quale l'ho delineato, mi accusa di aver tralasciato dei particolari che erano al di fuori
del tema generale del mio articolo.
Considerata l'insistenza con cui egli batte su questo punto, risponderò qui alla questione
che per lui sembra essere di importanza fondamentale. Egli afferma:
"HOWEVER, Mattogno, by failing to say even one word about the gastight doors with
peepholes falls into the trap laid by Pressac. He still cannot explain what such a door would be
doing in a space containing showers."
In realtà è Samuel Crowell che cade nella trappola di Pressac. Entrambi
ignorano che le "gastight doors" a Birkenau erano di uso comune: esse furono
installate non solo nell' "Entwesungsanlage" ad aria calda del campo zingaro (BW
32), ma in tutti i locali igienici dei BW 5a e 5b ("Sauna",
"Entwesungsapparat", "Entwesungskammer",
"Desinfektion"), oltre - ovviamente - che nelle "Gaskammer" ad acido
ciadrico.
Se dunque una semplice sauna aveva bisogno di porte a tenuta di gas ("2 Stck. Gasdichte
Türen 100/200 für die Sauna") 17, c'è molto da stupirsi se una porta simile fu
installata in un locale che conteneva delle docce?
Ricapitolando, non sono minimamente contrario alla tesi della duplice (o triplice) funzione dei
"Leichenkeller" di Birkenau, che Samuel Crowell mi attribuisce abusivamente quando
scrive che "the morgues were not either air raid shelters or disinfestation
chambers, but rather, both." E' chiaro che egli ha capito poco o nulla di
ciò che ho scritto.
I "Leichenkeller" dei crematori furono sicuramente progettati e costruiti come
"Leichenkeller", e questo è lo scope principale della loro costruzione. Gli
"indizi" di Pressac, in particolare quello relative al "Vergasungskeller",
inducono a credere che a partire dall'inizio del 1943 la Zentralbauleitung abbia pensato di
adattare i "Leichenkeller 1" per usarle anche come camere a gas di disinfestazione
provvisorie e supplementari. Ciò non toglie che questi locali potessero
essere usati (per un certo numero di persone e ben un tempo determinato) anche come
"Luftschutzbunker", ma si può affermare con certezza che questa funzione
eventuale non incise minimamente sull' equipaggiamento dei locali. In altri
termini, gli "indizi" di Pressac non hanno nulla a che vedere con
"Luftschutzbunker."
Il revisionismo non ha bisogno di improvvisazioni dilettantistiche basate sul confronto tra
fotografie e su defizioni da vocabolario, ma di ricerche scientifiche fondate studio dei dccumenti e
sull'ispezione dei luoghi; non ha bisogno di studiosi da scrivania improvvisati, ma di ricercatori
competenti che vadano negli archivi alla ricerca di nuovi documenti.
- Per un lapsus nel mio articolo ho scritto
"Jothan."
- L' "indizio" relativo al
"Vergasungskeller" risale al 29 gennaio 1943.
- Il 23 novembre 1943. Standortbefehl Nr. 53/43.
- Jerzy Debski, Tablice obozowe zródlem do
historii KL Auschwitz (Le tavole del campo come fonte per la storia del KL Auschwitz), in:
Zeszyty Oswiecimskie, 21,1995, pp.171-173.
- Vedi al riguardo le pagine 39-43 del mio studio La
Zentralbauleitung der Waffen-SS und Polizei Auschwitz. Edizioni di Ar, 1998.
- Vorhaben: Kriegsgefangenenleger Auschwitz
(Durchfürung der Sonderbehandlung).
Archivio storico militare di Praga.
- VffG, Dicembre 1997, p.240.
- Idem, p.234.
- Attilio Izzo, Guerra chimica e difesa antigas.
Hoepli, Milano 1935, pp.246-247.
- Idem, p.246, nota 78.
- Erläuterungsbericht del 2 novembre 1944.
- Questo gioco di prestigio serve anche a creare un
collegamento - parimenti arbitrario - con
le "Holzblende" del crematorio II.
- Auschwitz: Technique and Operation of the Gas
Chambers. New York 1989, p. 417.
- Ciò significa che i dispositivi di chiusura delle porte
si trovavano nella parte esterna delle "gasdichte Türen", che dunque si
potevano chiudere soltanto dall'esterno, come appare chiaramente nelle fotografie di queste
finestrelle pubblicate da Pressac (Auschwitz, pp.426-428). Queste fotografie mostrano che le
finestrelle si chiudevano su un telaio ad incastro più piccolo delle finestrelle,
sicché esse avevano un senso di apertura obbligato: se fossero state installate al contrario,
si sarebbero agerte verse l'interno e non verso l'esterno. Dunque queste finestrelle, al pari delle
porte a tenuta di gas dell' "Entwesungsanlage" di Majdanek, non si potevano chiudere
dall'interno, e questo fatto demolisce da solo la tesi di Samuel Crowell.
- Arbeitskarte del 13 novembre 1942, Auftrag Nr.2433 per il
BW 5a.